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Cosa cerca e cosa fa un agente di booking?

Settembre 25, 2020

Scritto da Fabrizio Tudisco

Quella di ieri è stata proprio una bella chiacchierata con Alberto Gobbi, uno dei fondatori di VIRGO MUSIC MGMT. Alberto vanta un’esperienza ventennale nel campo del booking e management, essendo VIRGO MUSIC MGMT una delle realtà di riferimento delle realtà hip hop ed elettroniche in Italia. Come manager ha seguito lo sviluppo di nomi quali Cristian Marchi, Nari & Milani, Djs from Mars e VINAI. Come booker ha portato in Italia nomi come Martin Garrix, Axwell /\ Ingrosso, DVLM, Steve Aoki – ma anche Tekashi69, Snoop Dogg, Denzel Curry e Smokepurrp. 

E da qui si capisce subito una cosa fondamentale: il booker non è un manager, e viceversa. Anche se alle volte le cose possono coincidere, le figure e le professionalità svolte dell’agenzia di booking e dall’agenzia di management sono infatti completamente differenti.

“Un manager si occupa a 360° dello sviluppo di un’artista, un booker si occupa della promozione dei suoi live”.

Capiamo quindi che il manager si trova a svolgere un lavoro su uno spettro estremamente esteso: si occupa della promozione discografica, dell’immagine, delle decisioni inerenti la comunicazione da tenere ad esempio sui social – ma anche magari di cercare di accostare un feat. importante all’interno del nuovo album del suo assistito, o di procurargli un contratto discografico migliore. O ancora, procurargli sponsorizzazioni con brand che vogliono pubblicizzare qualcosa attraverso l’immagine dell’artista. 

Un booker lavora su una direttiva molto più ristretta: ampliare il numero e la qualità degli eventi live dell’artista. E’ un lavoro complesso (chi vi scrive lo ha svolto per 5 anni) e che va ben oltre quello che si possa pensare: in caso di artisti particolarmente rinomati, possono esserci mesi di lavoro di un intero team di persone dietro a un’oretta di esibizione. Quella del booker è secondo Alberto “una professione che, proprio come il manager, fa da acceleratore per la carriera di un musicista. Spesso ci arrivano email di ragazzi che pensano di “svoltare” la propria carriera facendosi rappresentare da un manager di successo – beh non è cosi, i miracoli non si possono fare.”. Un messaggio molto chiaro insomma: le scorciatoie, nella musica come nella vita, non funzionano. E’ il prodotto musicale che fa da padrone. Un artista con un’identità, con un percorso musicale ben chiaro in mente, con una sua originalità nella forma e nel contenuto dei suoi lavori, attirerà sicuramente le attenzioni di entrambe le figure professionali.

“E’ ovvio che essere un artista che ha una sua originalità paga: dovete osare! Non abbiate mai paura di produrre e far ascoltare brani fuori dagli schemi, strani. Perché sono proprio quelli che colpiscono i professionisti del settore. Portare la copia 1:1 del maggior successo discografico del momento, per quanto ben fatto, non farà strabuzzare gli occhi a qualcuno” e continua “..30 anni fa prodursi significava affittare uno studio, pagare un tecnico del suono che registrasse e stampasse delle cassette demo. Ovviamente più se ne producevano maggiore era l’investimento da fare. Poi si andava alle etichette discografiche a consegnarlo, a mano se possibile, altrimenti si spedivano. Chissà quanti demo spediti a magazine per chiedere una recensione non sono mai neppure stati ascoltati. Oggi con TuneCore puoi distribuire la tua musica su tutti gli store all’istante, in tutto il mondo, ed essere pagato con il 100% della rendita da distribuzione. Qualcosa di impensabile fino ad anni fa. Se ci fosse stato ai miei tempi”.

Alberto ha le idee chiare: per chi vuole intraprendere una carriera da musicista, è fondamentale avere un buon prodotto – la musica conta al 100% a questo livello. TuneCore ti può aiutare a portare la tua musica fuori dalla cerchia ristretta dei tuoi amici e familiari – sarà tutto il mondo ad ascoltare l’ultimo tuo brano o album, e questo ti aiuterà innegabilmente a crescere nella tua maturità artistica. Poi verrà il tempo dei manager e dei booker, due figure indispensabili nella crescita ed ascesa di un aspirante musicista ma che, come ci ripete Alberto “rimangono due acceleratori di un talento che di base deve essere già avviato sulla strada della musica”. 

Se vi siete persi la TuneCore live session la potete trovare qui, assieme a quella che ha visto la partecipazione di Luca Stante, Giampietro Paravella e Roberto Marrone di Believe Italia su “come ottenere un contratto discografico”.

E se volete iniziare a distribuire i vostri brani su TikTok, vi ricordiamo che fino al 29 Settembre offriamo la distribuzione gratuita per un anno sul più eccitante social network del momento.

Tags: booking featuring tunecore